Incontro con il regista Kassim Yassin Saleh che Arene di Roma ha avuto per prima il piacere di proiettare su grande schermo un suo lavoro. Da allora questo intellettuale di straordinaria umanità e grande capacità creativa è cresciuto notevolmente. Originario di Gibuti, una piccola repubblica di lingua francese incastonata nel meraviglioso Corno d’Africa è approdato nella Città eterna per incontrare il nostro cinema, prima come attore, poi sceneggiatore e infine dietro la cinepresa. Numerosi e pluripremiati i suoi originali cortometraggi, da A special Day la sua pellicola d’esordio diretta insieme all’attore e regista camerunense Gaston Biwolé selezionata per la 69°edizione del Festival di Cannes, poi Sottomess@ puntata pilot di una black comedy per il web nel 2016, dal cortometraggio intitolato Idris, proposto in anteprima alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2017 mentre risale al 2018 21 Insonnia, proposto allo Short Corner del Festival di Cannes, fino al suo ultimo poetico lavoro Il vento sotto i piedi che insieme a Idris che narra la storia di un bambino di dieci anni che arriva in Italia in fuga dalla Somalia in guerra, non mancheranno di dare stimoli al nostro dibattito che grazie al cinema ci permette di riflettere sulla nostra contemporaneità, sui diritti e sulla nostra umanità.
Un film poetico ricco di umanità e tenerezza, lui ha una grande sensibilità e una faccia pazzesca con quei riccioli sembra un quadro antico. Mi è piaciuto l’ambiente della piscina gli archi antichi della città alle spalle si sentiva una certa romanità..le problematiche dell’adolescenza, particolare e sempliciotto l’operatore sociale e umano..si sente un’aria di tragedia mentre invece i bambini con la loro naturalezza e ingenuità e sorriso ne escono illesi..l’ultima scena simpatica il bambino ormai a suo agio con salaimalekum. Posso dire che il suo modo di esprimersi si avvicina allo stile di Pasolini
Persona di rara sensibilità che trasmette in tutte le sue opere.